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GOODBYE PEOPLE AND MANY THANKS!

Era da un po’ che non scrivevo qui: il mio nuovo blog è online!

Chi mi legge fin dai primi post, saprà che Mimancaunblog è nato lo scorso giugno per tentare di vincere una borsa di studio per un master in Computer Grafica presso BigRock, per ottenere la quale era richiesta esperienza di blogging (che non avevo, ma che ho provveduto ad avere..).

Visto che quella borsa di studio l’ho vinta sul serio e sto frequentando il master (che vi racconto su twitter e qui), questo blog non ha più ragione di esistere.

E’ stato un bel viaggio, ma è adesso che inizia il bello.

Seguitemi e buon BigRock a tutti! (:

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DAY ONE

oggi è iniziato il master XV! il nostro master!

dopo tanta attesa e tante fantasie su come sarebbe stata questa giornata, finalmente è arrivata..

la mattinata è stato il momento delle presentazioni e di un’introduzione generale, dove ci siamo trovati per la prima volta tutti insieme, seduti fianco a fianco, a darci pizzicotti per capire se fossimo ancora in un sogno, non convinti che la realtà potesse essere davvero così bella.

nel pomeriggio abbiamo dato inizio al primo modulo di lezioni, mettendo le mani su Autdesk Maya e assaggiando le primissime nozioni di modellazione 3D.

l’entusiasmo è a mille, la voglia di fare-imparare-crescere anche. spero davvero che riusciremo tutti a viverci al meglio quest’avventura, che ci farà sudare e in alcuni casi anche disperare, ma che sarà una palestra di vita fantastica e un’esperienza che difficilmente dimenticheremo.

ragazzi, mettiamocela tutta (:
ORA siamo Big Rockers!

 

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Big Rock is now.

uh..poche ore all’inizio..
sono sul balcone di quella che per i prossimi sei mesi diventerà la mia casa, che condividerò con tre ragazzi (+ Abu l’abusivo), miei nuovi compagni di avventura.

sarà un viaggio entusiasmante, è stato il movente per mettere al mondo questo blog ed è anche grazie a questo blog che ora sono qui a raccontarvi che domani alle 9  inizia il master XV in computer grafica.
E io non vedo l’ora..

Big Rock, stiamo arrivando!

Loro lo sono stati prima di noi, noi lo diventeremo domani (:

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facciamo una prova?

L’altro giorno sono stata a Big Rock.
Ho scritto questo post, ma solo oggi ho il tempo di pubblicarlo. Enjoy (:

Levataccia stamattina.
Ho dormito poco, ma è bastato il primo ‘bip’ della sveglia a farmi saltare in piedi bella pimpante.
Dopo più di due ore di strada (persino il TomTom qui a Roncade perde il senso dell’orientamento) approdo in un parcheggio desolato. L’atmosfera mi sembra subito diversa dall’altra volta in cui ero stata qui. I rumori che sento ricordano più un cantiere edile che una scuola di computer grafica.
E, in effetti, quando entro ci sono scatoloni ovunque, biciclette ovunque (?), avvitatori e tavoli e sedie  e pannelli di compensato e cassette degli attrezzi. Ovunque. 
Mi chiedo cosa stia succedendo..
Pochi minuti ed è Marco a dissipare ogni mio dubbio. Mi spiega che alla fine di ciascun master si riordina tutto e si prepara la scuola per i nuovi masteristi, perché è bello che trovino tutto nuovo e pensato apposta per loro. A questo giro, poi, visto che c’è una ‘valangata’ di iscritti è proprio una rivoluzione.
Marco mi fa fare un tour per i tre piani dell’edificio, mi presenta alcuni dei ragazzi (studenti, alcuni dei quali si stanno improvvisando arredatori d’interni), mi ‘scalda l’atmosfera’. Dopodiché mi molla una 5D Mark III tra le mani e scompare. 
Ora tocca a me.
Oggi ho capito che Big Rock è un luogo di sfide, dove tutto ciò che fai si trasforma in un’occasione per metterti alla prova e tirare fuori il meglio che puoi.
Così inizio a girovagare per aule e corridoi e, cercando di non disturbare chi è al lavoro, sbircio e fotografo tutto ciò che cattura la mia attenzione. Non so bene perché, nè con quale logica, vado semplicemente d’istinto. 
Ed è sempre l’istinto (o forse l’inguaribile curiosità) che mi porta, pochi minuti dopo, a scavalcare il cancello di una ex base missilistica qua vicina insieme a Leo, uno dei Red, che mi spiega che quello è il loro parco giochi, dove si recano se hanno esercitazioni da fare, come in questo caso, o per farsi la guerra con le pistole ad aria compressa. Niente di più normale, no?
Finita l’esplorazione torniamo a scuola, dove qualcuno sta lavorando sodo. E prima di andare a pranzo esco dalla stanza con nelle orecchie un mucchio di termini strani tipo ‘flattalo’, ‘togli lo specular’, ‘ricomposita’, ‘fammi lo still’…di cui posso solo intuire il significato, ma che vorrei tanto comprendere al 100%.
Pranziamo tutti assieme in una specie di mensa gratis (non ho visto nessuno tirare fuori il portafogli per pagare, devo qualcosa a qualcuno??) dove non ho problemi con le mie fisse alimentari perché è tutto a buffet e nessuno viene a farti storie se sei vegan o di qualche altra specie.
Mi sento a mio agio, anche se forse da fuori non si direbbe: parlo poco, ma è solo perchè mi piace ascoltare. E guardare con occhi ancora un po’ estranei ciò che presto mi sarà familiare. Certo che, visti così, qui sembrano tutti un po’ pazzi…
…e io mi sento già un po’ Big Rocker. (:

Ci tenevo a postarlo, è stata una mattinata ‘top’.
E grazie Franco e Maria che mi avete fatto da taxi (:
Qui sotto il video dei Red che terminano la loro avventura a BigRock, alcuni di loro li ho conosciuti!
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da grande

oggi ho capito cosa voglio fare da grande.
voglio lavorare QUI.

e sono ancora più contenta, ora, di andare a BigRock, perchè inizio a vedere un senso nelle mie scelte..un percorso..una meta per la quale, mi rendo conto, devo ancora fare tanta (ma taaaanta) strada, ma che è l’unica cosa che mi fa andare in visibilio, a sognare ad occhi aperti e non mi fa capire più niente. la mia testa inizia a viaggiare e se nessuno mi ferma io sono già là, in Oregon, a modellare marionette, a inventare personaggi, a dar vita a mondi fantastici.

voglio far sognare la gente, voglio raccontare storie.
e facendolo, voglio divertirmi.

cosa c’è di meglio nella vita?
niente, proprio niente.

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e vissero per sempre…

porca miseria, è troppo che non scrivo!
bè, vuol dire che adesso ho un po’ di cose da raccontare (:

primo: sono stata ad un matrimonio. era la prima volta che andavo ad un matrimonio. forse c’ero stata una volta da piccola, ma ho ricordi molto vaghi di una signora un po’ grassa coi capelli ricci, vestita da sposa. del resto non ricordo nulla. quindi non sapevo bene cosa aspettarmi, sebbene immaginassi che non sarebbe stata una gran figata. solo tanto cibo e un gran mal di piedi per le scarpe un po’ strette comprate all’ultimo momento (chi mi conosce sa che non è mia abitudine vestire elegante..) e che credo regalerò ad una mia amica. è stato strano, comunque. mi sono addirittura commossa. non nel vedere gli sposi felici e contenti. ma nel vedere la nonna della sposa, una vecchietta piccolina ed adorabile, assistere pensierosa a tutta la cerimonia e ai festeggiamenti, standosene un po’ in disparte e sorridendo, con quegli occhioni dolci da nonna. poi le si è avvicinata la nipote (la sposa) che, si vedeva, le voleva un gran bene, e lei la ha abbracciata e carezzata con quelle manine dolci da nonna. aveva in viso una gioia così vera che sembrava stesse rivivendo il suo, di matrimonio, e forse stava rivedendo uno ad uno tutti i momenti passati con la nipotina, che ormai era una donna adulta. mi sono scese due lacrime. non so bene cos’è scattato, forse mi è venuta in mente la mia nonna, che ho tanto amato e che mi ha lasciato tanti ricordi, tutti positivi. e che mi manca da matti.

secondo: ho comprato un nuovo mac! anzi, unA mac: è femmina, l’ho battezzata Elettra. è un macbook bianco di ultima generazione che ha subito qualche intervento di chirurgia interna per viaggiare più veloce ed avere la pancia più capiente. è bellissima e rimpiazzerà il mio caro black mac che mi ha accompagnata fin’ora (ma che terrò con me, ci sono troppo affezionata!). e finalmente potrò usare After Effects anche a casa, senza dover ricorrere ai computer di scuola! evviva! cara Elettra, lavorerai sodo (:

terzo: odio odio odio odio odio la gelateria! ma questa non è una novità…

short movie di oggi, making of di una lumaca..ops, chiocciola! (;

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real power is people

oggi i Big Rockers tornano in Italia!
che bello, dev’essere stata un’avventura fantastica (:
loro sicuramente non saranno molto contenti di tornare, ma io si perchè adesso dovrebbero contattarmi dalla scuola per darmi indicazioni su come muovermi, come procedere con scartoffie varie, alloggio ecc..can’t wait!

in questi giorni sto sempre lavorando alla chiusura di JPM5. stiamo lavorando bene (tanto), sta funzionando tutto e la coesione nel team si sente e va alla grande. quindi thumbs up! entro fine settimana dovremmo chiudere il numero (:

il bello di lavorare così, con serenità e con una quasi totale autonomia nella gestione del tempo è che si riesce a respirare ed a trovare momenti per ‘staccare’ per poi tornare a dare il massimo. io ho approfittato del fatto che sono a Milano per rivedere alcuni dei miei più cari amici e fare delle lunghe chiacchierate che, mi accorgo, mi mancavano proprio tanto..

spero che anche a BigRock ci sarà occasione di conoscere persone con le quali poter trovare affinità e poter instaurare ottimi rapporti (:

lo short movie di oggi è troppo carino..ed ho scoperto per caso che il rigging è stato realizzato da Michele Boldoni, un ragazzo che ha frequentato proprio il master in CG a BigRock!

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PDCA

domani forse sarà l’ultimo giorno di sofferenza causa vacanze BigRock.
questa settimana i ragazzi del master sono in California e quindi anche tutta la scuola e la segreteria ha giustamente approfittato per prendersi una pausa. Marco mi aveva detto di non disperare, ma non pensavo fosse così dura non avere loro notizie per una settimana intera!

Per non soffrire troppo l’astinenza di tanto in tanto (ovvero: ogni giorno) vado sul loro blog di viaggio, dove raccontano in modo simpatico e divertente le varie tappe di questa meravigliosa esperienza che stanno vivendo negli USA…pensare che tra sei mesi starò percorrendo più o meno il loro stesso itinerario mi gasa troppo! non vedo l’ora..e soprattutto sarà bello accorgersi di quanta strada avrò fatto a livello di competenze, ma anche di crescita personale da quando inizierò a quando avrò finito il master..

proprio oggi rileggevo alcune pagine del mio ‘diario dello studente’ (una specie di blog, ma privato) che ci hanno chiesto di scrivere durante questi due anni di Alta Formazioe Professionale. è davvero pazzesco vedere, anche solo nello stile di scrittura, quanto sono cambiata in due anni. sono più serena, più sicura di me (devo ancora fare tanta strada..ma sicuramente sono migliorata!), ho le idee più chiare e anche socialmente ho fatto progressi: sono indipendente, più ottimista, meno schiva, meno timida..wow. credo di non essere mai cambiata così tanto in positivo in così poco tempo. e spero di non regredire mai: viva il miglioramento continuo di Deming! (:

lo short movie di stasera è qualcosa di assolutamente geniale e strippantissimo by WE ARE Pi.

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yesterday ‘n’ today

due. giornate. impossibili.

ho avuto la testa bombardata da input e l’agenda (che non ho) piena di cose da fare.
lavoro, esami, lavoro, lavoro, lavoro, esami, lavoro…
e c’è ancora taaaanto da sistemare prima di uscire su AppStore con JPM5!

fortunatamente oggi il pomeriggio si è concluso con un torneo di calcetto a 5, per scaricare un po’ di tensione e muovere un po’ i muscoli! che sfortunatamente ha visto anche un ferito e qualche morto per mancanza di fiato..speriamo si riprendano in fretta!

e mentre i BigRockers ingoiano cannucce californiane io vado a dormire finalmente ‘presto’ e vi lascio con uno short movie by Elroy che mostra il lavoro di due artisti che adoro: Supakitch e Koralie.

p.s. auguri papi per ieri! (:

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i love you, earth

oggi ho sostenuto l’esame di inglese per ottenere la certificazione Trinity. si tratta di una prova orale, una specie di chiacchierata con un insegnante madrelingua, durante la quale viene richiesto di portare un argomento a propria scelta (io ho parlato dei Fab Lab) e nella seconda parte è invece l’esaminatore a sottoporre degli argomenti e a chiedere di parlarne.

ne scrivo perchè mi è stata fatta una domanda alla quale davvero ho fatto fatica a rispondere, non per la lingua in cui era posta, ma per il suo contenuto. la domanda era, tradotta: ‘se avessi un figlio, cosa vorresti per lui?’
ecco, io non lo so proprio. l’idea di avere figli è adesso per me una prospettiva molto (ma mooooolto) lontana. ho sempre temuto l’enorme responsabilità di catapultare su questa Terra un esserino vivo per davvero. che un giorno diventerà uomo, saprà agire, saprà scegliere, saprà che sono stata io a portarlo qui ma non saprà perchè. e io non saprò spiegarglielo. saprò solo amarlo, proteggerlo, rispettarlo, educarlo al rispetto, fare il tifo per lui, sempre e comunque. ma non potrò dargli risposte, perché nessuno le ha date a me e nessuna madre sa darle al proprio figlio. potrà cercarle nelle parole di altri, nei libri, nei credo, ma non sarà soddisfatto. saranno ipotesi o magari consolazioni, per una vita alla quale solo noi possiamo dare un significato intenso, vivendola.

perciò, l’unica cosa che mi è venuta in mente di dire durante l’esame (l’unica cosa che anche ora, ripensandoci, ha per me un senso) è stata ‘vorrei che facesse ciò che più gli piace e lo rende felice, ciò che lo appassiona davvero e per cui sente di essere nato, vorrei che trovasse la sua strada e che la seguisse’.

io sto facendo un passo importante verso ciò che amo, sto iniziando a vedere che le cose, se ci si mette impegno e passione, girano per il verso giusto. sto per andare in una scuola che da subito ho saputo essere il posto adatto a me, ho lottato per entrarci e so che mi farà crescere molto, come persona e come professionista.
in questi due anni ho incontrato persone meravigliose, con loro sto costruendo cose bellissime e continuerò a farlo, e grazie a loro sto finalmente capendo che la felicità non è un’utopia, come tanti credono. e che mamma e papà hanno fatto bene a catapultarmi su questa bella Terra.

short time lapse movie by Michael König.

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